Anaïs Nin, una scrittrice, un’anima libera, inquieta, curiosa della vita, una donna che ha sfidato le convenzioni e i ruoli imposti… e suo padre – un musicista, un aristocratico, un inveterato dongiovanni.
Sullo sfondo della Parigi degli anni trenta Anaïs rivede Joaquín Nin – il padre perduto che la aveva abbandonata da bambina. I due immediatamente si riconoscono identici nell’animo, narcisi fino al midollo e istintivamente si cercano, si trovano e si perdono nello stesso inconfessato desiderio intrecciando una relazione (probabilmente) incestuosa; come se il sesso e la seduzione fossero per loro gli unici codici di comunicazione possibile.
Diario di sé racconta questo incontro e lo prende a pretesto per parlare del trauma dell’abbandono, della idealizzazione del padre perduto, del confronto tra un uomo e una donna, dei demoni che ciascuno di noi si porta dentro.
Un sfida, un progetto coraggioso, libero, di sapore europeo che nasce in una città che sa essere quasi sempre solo autoreferenziale.
Forse è proprio per questo che due attori di livello nazionale come Vanessa Gravina e Graziano Piazza hanno accettato di essere Anaïs e Joaquín Nin. Forse è per questo che Diario di sé è al Napoli Teatro Festival Italia
Grazie a Bruno Garofalo - regista e scenografo dello spettacolo - che ha avuto l’intuizione di far conoscere questa donna incredibilmente affascinante e grazie a tutti coloro che stanno lavorando, con il cuore, per portarlo in scena il 12 e il 13 giugno al Teatro nuovo di Napoli.